La musica dei fiori

Il Training Event 2022 di Giovanni Raspante, con la collaborazione di Anita Galafate, ha avuto luogo nei saloni di Spazio Field, nuovo punto di riferimento per gli eventi della Capitale, situato all’interno di Palazzo Brancaccio in Via Merulana. Uno spazio culturale polivalente, che deve il suo nome a Mary Elisabeth Field sposa del Principe Salvatore Brancaccio, in cui prendono vita le diverse forme della creatività attraverso esposizioni d’arte, fotografia, architettura e design. La modernità qui incontra la storia e diventa set ideale per il racconto della bellezza della Natura in tutte le sue espressioni più autentiche e sorprendenti. E proprio qui che si è tenuta la serata di gala a conclusione del Training Event 2022 ed è iniziata la magia per i fortunati ospiti che, dopo aver gustato un piacevole apericena, hanno potuto assistere ad un vero e proprio spettacolo magistralmente allestito nel salone centrale elegantemente decorato da un prezioso e antico soffitto a cassettoni.

Per questa occasione Giovanni Raspante ha ideato e progettato un’installazione floreale davvero fuori dall’ordinario che ha preso vita grazie all’impegno degli allievi che hanno partecipato al corso nei giorni precedenti e che hanno avuto anche l’occasione di seguire delle lezioni speciali tenute da alcuni professionisti del flower design come Federica Ambrosini, Alessandro Cambi e Michela De Marco. E’ stato realizzato il poetico scorcio di un vero e proprio bosco e, perché l’ambientazione risultasse il più naturale possibile, si è ricorso all’utilizzo di veri alberi di Leccio, rigogliose bordure ricreate con diverse tipologie di verde come il plumoso naturale e bianco, il falso pepe, l’asparagus, lo springeri e il ruscus. E ancora diverse varietà di fiori come garden roses , delphinium, ranuncoli, ellebori, alstroemeria, garofani bianchi e verde acido, limonium bianco e gipsofila bianca e verde con l’obiettivo di donare grande ricchezza di dettagli come quelli che ritroviamo in natura. Per il fondale è stato allestito una sorta di candido schermo realizzato con lunghe catene di dendrobium.

Non appena si sono spalancate le porte della grande sala e gli ospiti sono stati invitati a prendere posto, il colpo d’occhio d’insieme ha sollevato lo stupore generale facendo intendere che da lì a poco tutto avrebbe preso vita, come per incanto. Un gioco di suoni, luci e proiezioni che ci ha trasportato fuori dalla realtà e dal tempo, come sospesi nella dimensione del racconto di alcuni versi di Giacomo Leopardi e del suo “Dialogo della natura e di un islandese”. In questo dialogo il rapporto tra l’uomo e la Natura, rappresentata come una donna dalle enormi proporzioni, è concepito come un ciclo perpetuo di creazione e distruzione, del tutto fine a sé stesso. L’islandese è consapevole del fatto che sia inutile per l’uomo sottoporsi ad estenuanti fatiche per cercare di raggiungere la felicità e parte alla ricerca di un luogo il più lontano possibile dalle sofferenze della Natura trovandosi, infine, proprio di fronte alla sua stessa personificazione che rimane stupita dalla sua ingenuità e gli dichiara di non essere per nulla interessata alla sorte della natura umana ma le preme soltanto proteggere quel meccanismo della vita per il quale sofferenza fisica, malattia e morte sono condizioni necessarie.

Ed ecco che il dolce suono dei violini del gruppo Qart Events ci indica la strada da seguire per arrivare a trovare dentro ognuno di noi la risposta alle domande che, come l’islandese, vorremmo porre alla Natura della quale noi non siamo che un’infinitesima parte. La musica si fa sempre più incalzante e segue il mutare degli agenti atmosferici, si solleva il vento che scuote le fronde e le coscienze, trasporta rose e petali verso il cielo, arrivano le prime gocce di pioggia e poi il temporale. Le creature del bosco danzano e cercano riparo mentre ogni singolo fiore si muove e prende vita grazie alle vibrazioni delle note musicali. Arriva poi la luna piena a illuminare la notte e a scaldare gli animi e i corpi che eseguono coreografie più voluttuose trascinati dal ritmo sensuale della musica. La Natura però è sempre lì pronta a reclamare il suo ruolo di protagonista assoluta e, ancora una volta il suono dei violini si fa più lieve e delicato, quasi a voler cercare di pacificarne la furia distruttrice.

Un bambino si siede tra le piante e osserva la luna, rappresenta la proiezione dei ricordi d’infanzia di Giovanni Raspante che con le sue parole ci trasporta in un racconto intimo e ci spiega come, fin dalla più tenera età, trascorreva ore intere nella campagna dei suoi genitori senza mai percepire il minimo senso di solitudine, e di come fosse attratto da ogni singola cosa che lo circondava sentendosi al posto giusto, parte di un tutto che sfuggiva alle regole della logica ma che sentiva affine alla sua personale comprensione. Affascinato da quel perfetto equilibrio di tutte le creature che coabitavano, anche la crudeltà di quel sistema gli appariva sensata poiché nel tempo avrebbe dato spazio ad altre forme di vita. A quell’epoca c’era la totale assenza della presunzione di avere ragione. Con il passare del tempo si espandeva il volume delle domande che non sempre trovavano la risposta desiderata, meglio adeguarsi allora per evitare che il tempo potesse sfuggirgli di mano. Dopo aver girato a lungo si è ritrovato in quel luogo e si è reso conto di non aver mai perso quella profonda percezione ma il tempo delle domande era finito. La verità stava nella consapevolezza che l’uomo è parte della Natura in tutto e per tutto e non può tentare di mettersene al di sopra con il suo ego poiché è destinato a fallire miseramente. La semplicità e l’istinto sono l’unica risposta, punto di arrivo e non di partenza. Dobbiamo comprendere che è l’aver vissuto nel caos più totale, con il tempo speso a complicarci la vita, è l’unico mezzo per poter riscoprire quella lontana purezza che era di una saggezza immensa.  

Non resta dunque che gioire e fare festa di fronte a questo disvelamento, ai violini si aggiungono le meravigliose voci di Shantiandsongs entertainment che intonano una struggente Alleluia e che, in un fantastico crescendo canoro, coinvolgono tutti i presenti nella celebrazione della bellezza infinta della Natura che accoglie, ripara e cura le ferite più profonde e che, se sappiamo ascoltare con estrema attenzione, ci guida verso il cammino della consapevolezza. Ecco che ritornano i suoni della natura e la stanza non ha più pareti ma alberi infiniti e questo soffitto a cassettoni no, non esiste più e vediamo il cielo sopra noi. Ora il gran finale, compaiono unite sullo sfondo la bandiera dell’Ucraina e quella della Pace, tutti insieme cantiamo “This is me” e questo sogno rimarrà per sempre scolpito nei nostri occhi e nei nostri cuori.

Ancora una volta la creatività artistica e il genio di Giovanni Raspante hanno fatto centro! 

Credits:

Progetto Floreale : Giovanni Raspante Floral Design

Organizzazione: Anita Galafate

Location: Spazio Field Roma

Performance musicale e vocale: Qart Events e Shanti and Songs Entertainment

Foto e video: Alessandro Mari

Light and sound: Nico Celano

Proiezioni: Kif Italia

Sezione danza: Luca di Nicolantonio

Palco: Fabio Bellotti 

Stationery: Papermoon Weddings 

Boxes: Scatolificio Venturi

Food & Beverage: Le Voilà Banqueting

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1 Comment

  1. È stato incredibile a distanza di qualche giorno rivivere grazie alle tue parole questa bellissima esperienza. Grazie infinite da parte mia e da tutte le figure professionali che hanno contribuito alla riuscita di questo evento.
    Giovanni Raspante


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